Un workshop per studiare San Simpliciano
- 08/04/2022 -08/04/2022 -
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S. Simpliciano a Milano è stato il tema affrontato nel workshop di Analisi stratigrafica e archeologia
Si è svolto nei giorni dal 4 al 6 aprile il previsto workshop di Analisi stratigrafica e archeologia, che ha avuto come tema di studio la basilica di S. Simpliciano a Milano.
La grande fabbrica paleocristiana, con importanti riorganizzazioni in età romanica e gotica, poi oggetto di restauri negli ultimi due secoli, offre una ricchissima sequenza di tecniche costruttive e di complesse stratificazioni.
Oltre al docente del corso, Francesco Doglioni, ha portato un contributo fondamentale Paola Greppi, studiosa dell’Università Cattolica che ha presentato la vicenda storica di S. Simpliciano nell’ambito degli insediamenti ecclesiastici voluti da Ambrogio, di grande significato per Milano. Le diverse tecniche costruttive da lei studiate e descritte, dalle forme di reimpiego prima paleocristiane e poi romaniche, hanno permesso agli allievi della Scuola nel corso dei sopralluoghi di riconoscere e caratterizzare i diversi apporti nel tempo, e di sperimentare la lettura stratigrafica di tratti murari in elevato.
Ha contribuito anche la dott. Lucrezia Longhitano, archeologa e diplomata alla nostra Scuola, ora dottoranda, che aveva già svolto esercitazioni sulla Basilica.
Nell’arco dei tre giorni gli allievi hanno avuto anche l’opportunità di svolgere una visita all’area archeologica del Battistero di S. Giovanni alle Fonti, sotto il sagrato del Duomo, visita guidata dalla Prof. Silvia Lusuardi, che ha a lungo studiato la complessa stratificazione dell’area, e dal prof. Marco Sannazaro, direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università Cattolica.
Francesco Doglioni ha illustrato alcuni temi affrontati nel corso del riallestimento e restauro compiuto nel 2009-2010 dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, all’interno dell’importante area archeologica ipogea realizzata negli anni ’60 del Novecento da Mario Mirabella Roberti.
La visita al Battistero, oltre a consentire altre osservazioni costruttive sulle costruzioni paleocristiane, ha avuto lo scopo di mettere in luce i temi dello studio, conservazione e valorizzazione di contesti di scavo in cui archeologi ed architetti devono saper collaborare.