Seguendo gli obiettivi formativi del decreto ministeriale del 31 gennaio 2006 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 giugno 2006, n. 137 – supplemento ordinario n. 147, che ha rivisto l’assetto delle Scuole di specializzazione esistenti, l’attività didattica si articola, nei due anni, in corsi obbligatori e opzionali e si chiude con la prova finale per un totale di 120 CFU ripartiti fra i due anni includendo la prova finale. Il manifesto prevede un primo anno di formazione di base con un laboratorio multidisciplinare nel quale confluiscano alcune tematiche fondamentali per il progetto di conservazione dell’edilizia storica (restauro, strutture, rilievo, tecnologia, fisica tecnica). A corredo del laboratorio vi sono poi alcuni insegnamenti obbligatori che forniscono il background teorico per il progetto (teorie del restauro, storia dell’architettura, intesa soprattutto come storia delle tecniche e del cantiere, ecc.) e altre più tecniche (ad esempio diagnostica, fisica e chimica, metodologia per la ricerca archeologica). Il secondo anno prevede discipline più professionalizzanti, come ad esempio progettazione esecutiva per il restauro, valutazione economica dei progetti, tutela del paesaggio, restauro urbano. Sono inoltre previsti due workshop, dei quali uno in collaborazione con la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio di Genova, che hanno l’obiettivo di fornire competenze specifiche sul metodo di lettura degli edifici storici prevalentemente basato su indagini dirette. Completa l’offerta un ventaglio di insegnamenti opzionali più mirati tra i quali lo specializzando può scegliere in base anche ai propri specifici interessi ed esigenze.
La frequenza è in modalità part-time di 16 ore settimanali, concentrate nelle intere giornate di venerdì e sabato da novembre a ottobre, secondo il calendario didattico che viene inviato agli specializzandi iscritti periodicamente.